Lance Armstrong, la regista del documentario: “Da quando l’ha visto non mi parla più, qualcuno non ha voluto comparire”
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Il documentario su Lance Armstrong ha riaperto il libro di una carriera, quella della statunitense, sicuramente romanzesca. “Lance” ripercorre la strada percorsa dal texano e tocca diversi temi mai del tutto sopiti, oltre a chiamare in causa diverse persone che hanno avuto a che fare con Armstrong. Negli ultimi giorni diversi ex corridori hanno parlato dell’opera o del loro rapporto con l’americano. E per ognuno di loro c’è stata una reazione di tono diverso rispetto a quanto raccontato nell’opera diretta da Marina Zenovich. È proprio la regista a rivelare alcuni aspetti “extra-pellicola”, per certi versi sorprendenti.
Ad Armstrong pare che il lavoro finito di Zenovich non sia piaciuto: “Abbiamo visto il documentario insieme e da quel giorno non ci siamo più sentiti”, le parole della regista in un’intervista al Corriere della Sera. Non è piaciuto granché neppure a Tyler Hamilton, che prima era stato compagno e poi avversario del texano. E anche Ivan Basso ha commentato quel che Armstrong ha detto di lui nel corso del film senza nascondere un certo rammarico.
Proprio Basso è citato da Marina Zenovich: “Abbiamo lavorato per diciotto mesi al documentario, con decine di incontri con lui e gli altri protagonisti. Ne abbiamo incontrati tantissimi di testimoni, ho archiviato senza purtroppo utilizzarle centinaia di ore di conversazione. Con ciclisti come Basso o Christophe Bassons (corridore francese ex Festina e Française des Jeux, attaccato personalmente da Armstrong durante il Tour de France 1999, considerato un paladino del ciclismo pulito in un tempo buio, ndr) ho dialogato a lungo, mantenendo alla fine nel film, purtroppo, solo poche decine di secondi a testa nel film: il materiale era enorme”.
C’è anche chi in “Lance” non ha voluto apparire: “Il dottor Michele Ferrari, l’uomo che ha trasformato le prestazioni di Armstrong, che avrei tanto voluto avere nel film. Ci ho provato a lungo ma nulla da fare. Poi due ex allenatori e direttori sportivi di Lance, Chris Carmichael e Jim Ochowicz, hanno rifiutato credo per paura di conseguenze legali o perché lavorano entrambi ancora nel ciclismo. Hanno detto no anche l’ex ciclista Frankie Andreu, che lo denunciò per primo, e Greg LeMond“.
Una nota su Jan Ullrich, che di Armstrong è stato uno dei più grandi avversari. Il tedesco sta passando dei momenti personali molto difficili e lo statunitense si è commosso parlando di lui durante il documentario: “Penso che ci veda se stesso e che abbia pianto per quello che è successo a lui, più che all’amico”, le parole di Zenovich.
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